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Un due-tre settimane fa' stavo gironzolando in libreria quando l'occhio mi e' caduto su un libbriccino strambo: What's the Worst That Could Happen? di Greg Craven, che non consiglio a nessuno dato che non vale un tubo. Tuttavia, all'interno l'autore suggerisce un paio di video di Albert Bartlett, che mi sono cercato e guardato e che vi consiglio pure a voi (anche se e' in inglese e senza sottotitoli). E devo dire che questi meritano parecchio, nel corso del ravanamento per cercare i video sono finito su un paio di link interessanti, con il risultato che la volta successiva ho fatto razzia di testi in libreria. Testi che potremmo definire abbastanza deprimenti ma molto attuali: Party's Over e Powerdown di Richard Heinberg, The Long Emergency di J. Kunstler e per ultimo Crossing The Rubicon di M. Ruppert che non vi consiglio se non siete dei fanatici delle teorie cospiratorie.
I libroni sono parecchio interessanti anche se, come gia' detto, sono piuttosto deprimenti. Di che si tratta? Eccone un rapido sunto: GAAAH! MORIREMO TUTTI! ...Ok vediamo di espandere un attimo.
Forse non ve ne siete accorti ma la popolazione umana sul pianeta sta' rapidamente raggiungendo i 7 miliardi di abitanti a colpi di circa 80 milioni all'anno. Come accidenti fa' tutta sta' gente a sopravvivere? Semplice: spremendo il pianeta come un limone. E la risorsa piu' utilizzata per... bhe', per tutto in effetti e' una sola: il petrolio.
Ma c'e' un 'ma': come tutte le risorse del pianeta terra che non sono "rinnovabili" (aka: non ricrescono) il petrolio e' una risorsa finita, il che significa che quello che stiamo usando prima o poi finira'. Ma il problema non e' quando finira' ma piu' che altro quando ne avremo consumato circa il 50%. Perche'? Dipende dal come viene consumato.
Negli anni 40 un geologo (cioe' uno che sta' roba la faceva di lavoro): M. King Hubbert si mise studiare la produzione del petrolio e stabili' che la produzione non e' lineare, ma segue una curva a campana. Comincia da zero, sale rapidamente, raggiunge un punto massimo (o picco) che puo' mantenere per un certo tempo e poi decresce piu' o meno in modo simmetrico rispetto alla salita. E questo si applica sia ai singoli pozzi che ad un insieme di pozzi di una regione o ad una intera nazione o all'intero pianeta.
Basandosi sui dati noti della produzione e del numero e quantitativo di riserve americane, Hubbert calcolo' che la produzione petrolifera americana avrebbe raggiunto il picco di produzione negli anni 70. Diciamo pure che le sue conclusioni non furono molto apprezzate o condivise dall'udienza di allora. Bhe' indovina un po': la produzione americana raggiunse il massimo nel 1971 (linea in nero) ed inizio' a declinare ed e' in declino da allora. Nonostante la massa di soldi spesi in ricerche ed in nuove tecnologie nei precedenti 40 anni gli USA sono passati da esportatori di petrolio ad importarne piu' del 50% del loro consumo.
Ma la cosa non finisce li'. Basandosi sui dati (un po' vaghi in effetti) dei giacimenti trovati fino ad allora, Hubbert rifece i calcoli per l'intero pianeta e scopri' che il 'picco' avrebbe dovuto verificarsi verso l'anno 2000 (grafico sopra). Dati aggiornati negli ultimi tempi hanno modificato tale previsione ponendo il momento di "picco" tra il 2000 ed il 2010. Il che significa che abbiamo gia' consumato la nostra parte o stiamo per arrivarci.
Ma che accidenti significa tutto questo? In sostanza significa che, una volta raggiunto il picco di produzione il quantitativo di petrolio disponibile per il consumo non aumentera' piu' ma, indipendentemente dalle tecnologie e dagli sforzi impiegati, tendera' a diminuire e tale diminuzione e' irreversibile. Il che significa anche che dal momento del 'picco' in poi ogni litro di petrolio estratto costera' di piu'. Il che significa che a fronte di una popolazione in aumento (che richiede piu' risorse) ci ritroveremo con meno risorse a disposizione.
La prima cosa che uno pensa quando pensa "petrolio" e' "automobili", ed in effetti due terzi del petrolio che e' estratto viene raffinato per ottenere gasolio o benzina da autotrazione. Ma non e' tutto li'. Una buona percentuale di petrolio e di gas sono usati per produrre diserbanti e fertilizzanti, che sono usati per produrre cibo (direttamente o come mangime per animali e quindi indirettamente). La "rivoluzione agricola" dell'inizio del 20o secolo si e' basata fondamentalmente su due fattori: l'uso di macchine agricole (alimentate a petrolio) e l'uso di prodotti chimici (derivati dal petrolio), il che ha consentito di aumentare la quantita' di cibo prodotto a livello mondiale e quindi di sostenere la popolazione che oggi si trova sul pianeta.
Secondo le statistiche, il metodo Haber-Bosch per la produzione di Ammoniaca e' responsabile per la produzione del 99% di tutti i fertilizzanti del mondo. Il problema e' anche peggiore del petrolio perche' mentre le riserve di petrolio seguono una curva a campana per la loro produzione (aka: la produzione tende a diminuire in maniera piu' o meno regolare) le riserve di gas tendono a cessare produzione dall'oggi al domani senza alcun preavviso.
E dato che la popolazione aumenta, deve aumentare il quantitativo di petrolio utilizzato per produrre... tutto! Far funzionare i trattori, produrre il cibo, raccoglierlo, trattarlo, trasportarlo, cuocerlo. Per non parlare di produrre abiti, medicine, case e tutto quello che in genere si utilizza per vivere (non ultimo il computer che state usando per leggere questo e l'energia elettrica che lo alimenta).
Quindi che succede nel momento in cui il quantitativo di petrolio che e' possibile estrarre ed utilizzare comincia a diminuire e diventare progressivamente piu' costoso ma la popolazione continua ad aumentare?
Le cose diventano complicate... molto complicate. Per prima cosa, l'intero sistema economico mondiale si basa sul principio (un po' balzano se ci si pensa bene) che tutto deve sempre aumentare.
L'idea di base della moderna "economia capitalistica" e' che domani ci sara' "piu'" di oggi. Piu' di tutto. E per produrre/vendere/comperare di piu' occorre piu' energia ed ovviamente piu' risorse, e la risorsa "principale" come abbiamo gia' detto e' il petrolio.
In pratica non c'e' una sola attivita' al mondo che non abbia come presupposto la presenza continua, abbondante ed a buon mercato di una fonte energetica. Fonte energetica che e' sempre petrolio o un derivato dello stesso. La prima volta che questa fonte e' venuta a mancare e' stato proprio negli anni 70, a causa di un embargo dell'Opec. Il risultato fu un crollo del mercato e dell'economia a livello mondiale. Ma la prima reazione da parte Americana fu' l'idea di "andarselo a prendere" il petrolio. Sfortunatamente (per loro) l'Unione Sovietica non era molto d'accordo. 30 anni dopo l'Unione Sovietica non c'e' piu' ed infatti si e' visto il risultato.
Ora, tanto per essere sicuri che siamo tutti sulla stessa pagina, nel 2003 gli USA hanno invaso l'Iraq e non lo hanno fatto per via delle (inesistenti) "armi di distruzione di massa", lo hanno fatto perche' l'Iraq ha ancora circa l'11% delle riserve petrolifere mondiali, o almeno si suppone che le abbia: i dati sono stati abbastanza ballerini dagli anni 80 in avanti, in effetti il fatto che gli USA abbiano dichiarato di progettare un ritiro dalla regione potrebbe puntare al fatto che l'Iraq tutto quel petrolio poi non ce lo abbia.
E gli USA consumano circa il 25% della produzione annuale. Ma la Cina sta' guadagnando terreno, sono partiti dopo e da piu' lontano, ma si stanno avvicinando sempre di piu'. Sara' interessante (o forse no) vedere cosa succedera' quando Cina ed USA si troveranno in competizione per l'accesso diretto allo stesso petrolio. Soprattutto considerando che la Cina finanzia direttamente gli USA al ritmo di svariati miliardi di dollari all'anno (fonte: Los Angeles Times). Sempre sullo stesso registro, gli USA hanno una notevole presenza di truppe in Afghanistan, Pakistan ed altri paesi della zona, ed il motivo e' da ricercare nelle riserve di gas e nelle (millantate) riserve di petrolio. Che il petrolio non ci fosse lo hanno scoperto solo DOPO che le varie imprese petrolifere hanno trivellato una marea di buchi nella zona, trovato niente, fatto i bagagli e se ne sono andate.
Insomma, da una parte abbiamo l'unica superpotenza mondiale rimasta con una sete insaziabile di petrolio e dall'altra parte abbiamo... tutti gli altri... Non e' una bella prospettiva.
Se guardiamo le statistiche dei prezzi del petrolio negli ultimi anni notiamo anche un trend abbastanza preoccupante: il prezzo del petrolio e' sempre 'agganciato' ad una qualche crisi. Mettendo i dati in un grafico si possono individuare i vari "punti caldi" degli ultimi tempi:E' interessante anche notare che poco prima del crash del mercato finanziario, crash solitamente attribuito ad un tracollo del mercato delle proprieta' immobiliari americane, il prezzo del petrolio ha raggiunto i 90 $ al barile, pero' nessuno ha tratto correlazioni tra le due cose... In ogni caso, anche se l'economia mondiale e' tutt'ora abbastanza sul depresso andante, il prezzo del petrolio e' sempre intorno ai 60 $ al barile. Finche' l'economia rimane in stasi il prezzo del petrolio tendera' a restare stabile, ma non appena si comincera' a riprendere e' ovvio che anche quello comincera' a salire di nuovo. Dal 2003 in avanti non ha fatto altro che salire ad un ritmo vertiginoso. Se i dati permangono pare evidente che nel prossimo futuro dovremmo avere a che fare con un costo del petrolio maggiore di 100 $ al barile, con tutto quello che ne consegue.
Addendum: Per discussioni su questo commento al di fuori dal sito vedere il Gruppo di Discussione
segue...
Davide Bianchi
21/05/2010 12:20
I commenti sono aggiunti quando e soprattutto se ho il tempo di guardarli e dopo aver eliminato le cagate, spam, tentativi di phishing et similia. Quindi non trattenete il respiro.
Chi ha una certa età... Di JC postato il 15/05/2010 15:45
Moriremo tutti? Tutti no, ma molti si. Di Anonymous coward postato il 16/05/2010 03:01
Petrolio Di Piernicola Comuniello postato il 16/05/2010 07:31
Crescita infinita Di Stéphane postato il 16/05/2010 15:58
Economia Di Fabriziov postato il 16/05/2010 21:21
Crash Course Di maxxfi postato il 17/05/2010 08:20
a tale proposito Di WM postato il 17/05/2010 10:36
L'energia elettrica Di Giuseppe Treccarichi postato il 17/05/2010 10:52
argomento interessante Di Anonymous coward postato il 17/05/2010 11:01
già detto e stradetto Di alessiodp@hotmail.com postato il 17/05/2010 12:06
@ alessiodp@hotmail.com Di Anonymous coward postato il 18/05/2010 18:19
@ Anonymous coward Di another anonymous coward postato il 19/05/2010 21:35
@ another anonymous coward Di Anonymous coward postato il 27/05/2010 02:12
petrolio...... non mi fai paura... Di Andrea M postato il 17/05/2010 21:29
Tutto giusto ........ Di Mauro Pietrobelli postato il 18/05/2010 08:19
aggiungerei questo Di sky postato il 18/05/2010 13:00
sostituire il petrolio? Di z f k postato il 27/05/2010 07:54
Fotovoltaico Di Alex ARNZ postato il 27/05/2010 23:59
@ Alex ARNZ Di Davide Bianchi postato il 28/05/2010 07:42
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