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Chi non ha niente da nascondere...

Ieri sera cazzeggiando col telecomando intanto che aspettavo che un CL a caso mi dicesse se la nuova versione di una qualche applicazione funzionava o no, sono capitato per caso su "Erasing David".

La storia in breve: David Bond vive in Inghilterra, che apparentemente e' all'avanguardia nei sistemi di sorveglianza pubblica. Diventa un pelo sensibile a quanto il governo e le aziende private riescono a scoprire di cose che dovrebbero essere private e decide di fare una prova: scomparire, diventare una persona invisibile per un mese.

La cosa mi ha interessato abbastanza da dargli un'occhiata, purtroppo era gia' a meta' quando ci sono arrivato quindi non e' che ci abbia capito molto.

Il tema del "documentario" e' (come si puo' capire) la Privacy. Viviamo in un mondo che (volenti o nolenti) e' on-line. Ogni volta che apriamo un browser un po' di quello che facciamo viene tracciato e memorizzato, ogni volta che visitiamo un sito web ed acquistiamo qualche cosa quel pezzetto di informazione va a finire dentro un qualche database da qualche parte. Quanto di "noi" e' pubblico e quanto e' privato?

Le notizie di aziende, banche e chichessia che si perdono databases con migliaia di nomi e dati personali si sprecano. Il fenomeno dei "furti di identita'" sta diventando quasi normale.

E' ancora possibile avere una "vita privata" senza essere necessariamente dei criminali? E quanto bisogna essere paranoici per mantenere un certo livello di "sicurezza"?

Erasing David trailer from Green Lions on Vimeo.

Davide Bianchi
05/05/2011 14:03

I commenti sono aggiunti quando e soprattutto se ho il tempo di guardarli e dopo aver eliminato le cagate, spam, tentativi di phishing et similia. Quindi non trattenete il respiro.

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fizz

Di fizz postato il 05/05/2011 20:42

Un libro interessante e lontano dalle solite trite posizioni sull'argomento:

http://www.amazon.co.uk/Transparent-Society-Technology-Between-Privacy/dp/0738201448/ref=sr_1_1?ie=UTF8&qid=1304620830&sr=8-1

 

-- fizz

Sandman

Di Sandman postato il 06/05/2011 09:35

Privacy e Facebook:

http://www.youtube.com/watch?v=IjZOwTffbhk

-- Sandman

Anonymous coward

Di Anonymous coward postato il 06/05/2011 11:02

Sul tema consiglio l'illuminante: L'occhio elettronico. Privacy e filosofia della sorveglianza di David Lyon, Feltrinelli, 1997, ISBN 8807460106 (titolo orig.:  Electronic Eye: The Rise of Surveillance Society, Univ Of Minnesota Press, ISBN 9780816625154)

Vedere anche: http://www.ecn.org/filiarmonici/lyon.html

-- Anonymous coward

Alberto

Di Alberto postato il 06/05/2011 23:03

Secondo me dipende da cosa si intende per livello di sicurezza, se il livello è quello della vita media del medio cittadino si. Da una parte la tecnologia permette un accesso molto veloce alle informazioni disponibili, facendo si che si possa ricostruire un quadro che altrimenti rimarrebbe frammentario; dall'altra il rumore prodotto dal movimento di tale mole di dati è tale da renedere spesso difficile l'accesso se non con strumenti che necessitano di una conoscenza ancora non mediamente  accessibile: per esempio conoscere i movimenti di una persona potrebbe non essere così semplice. E' chiaro che più la persona si scosta dalla media più è potenzialmente (matematicamente) tracciabile, la mia faccia ripresa da una telecamera della metropolitana di Londra di fatto non dice niente; la faccia di un vip sarà mediamente più correlabile ad altre informazioni di pubblico dominio. Il furto d'identità poi dovrebbe essere più difficile proprio perché siamo mediamente più tracciabili, in realtà è una questione di pura fiducia, faccio un esempio che potrebbe essere reale: creo un codice fiscale con i dati di una persona internata, o deceduta in comune sperduto e (facilmente ) scarsamente informatizzato; vado dai CC e dichiaro di avere perso tutti i documenti ad eccezione della fotocopia del codice fiscale con la denuncia di smarrimento vado all'anagrafe, ottengo una carta d'identità valida. Per farlo in un paese di 1000 abitanti dovrei lavorare di più sulla fiducia, la stessa che serviva 20/30 o più anni fa quando non c'erano i computer. Insommma freghiamocene del grande fratello perché siamo noi, per esempio questo potrebbe essere tutto falso:-)

 

-- Alberto

lufo88

Di lufo88 postato il 07/05/2011 21:07

La questione è di quelle delicate. Se vogliamo andare sulle citazioni, possiamo citare Benjamin Franklin: 

"Chi è pronto a dar via le proprie libertà fondamentali per comprarsi briciole di temporanea sicurezza non merita né la libertà né la sicurezza"

In sostanza, rinunciare alla privacy per la sicurezza è una bestialità.

Detto questo, io non vedo il problema di molti sistemi di tracciamento se quest'ultimi non tengono "memoria" di ciò che succede. Se le registrazioni delle telecamere vengono cancellate dopo 4 ore (per dire) non mi farei problemi.

Un discorso a parte merita internet dove tutto rimane al suo posto per sempre (più o meno). Ma come si possono cancellare solo certe informazioni? Intendo, una notizia non può essere rimossa dalla rete, quindi?

Il punto è che andrebbero cancellati solo i dati sensibili, non certe le frivolezze (per cui si fa un sacco di casino). Ma chi decide cosa è sensibile e cosa dev'essere mantenuto?

-- lufo88

Davide Bianchi

@ lufo88 Di Davide Bianchi postato il 08/05/2011 10:10

io non vedo il problema di molti sistemi di tracciamento se quest'ultimi non tengono "memoria" di ciņ che succede.


...noi ci impegniamo ad usare le vostre informazioni in modo legale... E chi controlla? E come? E chi controlla chi controlla? Quando tu schissi "SI" sei sicuro di cosa succede dopo? "Se le registrazioni vengono cancellate...". Appunto.. "SE".

-- Davide Bianchi

lufo88

@ Davide Bianchi Di lufo88 postato il 09/05/2011 11:43

 

...noi ci impegniamo ad usare le vostre informazioni in modo legale... E chi controlla? E come? E chi controlla chi controlla? Quando tu schissi "SI" sei sicuro di cosa succede dopo? "Se le registrazioni vengono cancellate...". Appunto.. "SE".

Io cercherei di separare i due ambiti, legale e non legale, altrimenti non si finisce più. Se diciamo "ok, ma se qualcuno viola la legge?" non si finisce più! Prima bisogna stabilire cosa è giusto e cosa è sbagliato, ed è un passo, far rispettare la legge è quello successivo.

Detto questo, mi rendo conto che c'è un problema il controllo, ma come detto è il passo successivo, intanto direi di capire se ha senso e se è corretto tracciare determinate azioni. :-\)

Ad esempio i pagamenti bancari ha senso, perché molti reati sono identificabili in questa modo, d'altro canto non ha senso tenere la registrazione di una strada pubblica per un mese, visto che il danno è più grande dell'eventuale beneficio.

ciao ciao

-- lufo88

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