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Comprereste un'auto da questo signore?

Quasi tutti (credo) risponderebbero di no. Eppure e' quello che mezzo mondo ha fatto negli ultimi 30 anni e senza tanti problemi. Dal 1980 in avanti la Libia e' stata il principale fornitore di gas e petrolio per buona parte del sud Europa (Italia in testa) e la destinazione di molti investimenti immobiliari ed industriali. Classica dimostrazione che i soldi non hanno morale.

Se non fosse sufficiente quello come dimostrazione basta pensare alla reazione di vari governi (USA in testa) di fronte alle varie proteste che hanno (e stanno tutt'ora) complicando la vita ed il panorama energetico mondiale. Tutti sono stati molto rapidi nel chiedere la testa e le palle di Mubarak, ben sapendo che il peso dell'Egitto nel panorama energetico e' sostanzialmente zero. Ma quando il Barhain ha cominciato ad avere qualche problemino le uniche parole che sono arrivate sono state di "misurare" le reazioni. Dopo parecchio soffrire il capo dell'unica superpotenza mondiale si e' deciso a domandare che Gaddafi "lasciasse il potere", senza pero' mostrarsi troppo deciso nelle sue richieste.

Adesso se, come l'evolversi della situazione pare suggerire, il Colonnello riuscira' ad avere ragione della sua popolazione riottosa ed a rimanere in sella per altri anni a venire sara' interessante vedere la reazione dei vari governi mondiali. I Francesi, che sono stati forse un pelo troppo eccitati a riconoscere il "governo ribelle" ritorneranno sui loro passi? Madame Alliot-Marie verra' richiamata a far parte del governo Francese con tante scuse? Vedremo Obama, gia' preoccupato per le future elezioni ed il prezzo della benzina che lievita verso i 4$ al gallone, atterrare a Tripoli e lavorare di lingua per assicurarsi che quell'1% del petrolio libico continui ad essere spedito verso le raffinerie Texane (o lo vedremo forse atterrare a Ryadh, evitare di misura l'ex presidente Egiziano e negoziare un aumento della produzione con il regime saudita)? Staremo a vedere.

E su tutto questo aleggia lo spettro del Giappone, che al momnento sta ancora cercando di riportare i suoi semi affogati reattori nucleari sotto controllo. Il grosso problema in quel senso e' che la situazione in Giappone e' tutt'altro che chiara, ed il fatto che un po' troppa gente abbia troppi sistemi troppo rapidi per distribuire troppe "informazioni" fa si che troppe notizie (imprecise, non confermate o banalmente false) siano in giro. Il che non aiuta di certo a giudicare obiettivamente un fatto di tale portata.

Con il senno di poi, si potrebbe domandare perche' i Giapponesi, che scemi non sono di certo, hanno deciso di costruire un reattore nucleare in riva al mare in una zona propensa a terremoti e tzunami. La risposta e' abbastanza semplice: i Giapponesi (come tutto il resto del mondo) vogliono energia elettrica e la vogliono ad un prezzo che sia conveniente e dato che non hanno ne' petrolio ne' gas non e' che abbiano troppa scelta. L'intero territorio Giapponese e' in una zona sismica e la vicinanza con il mare consente, in caso di necessita', di usare l'intero oceano come sorgente di liquido di raffreddamento. Quindi hanno valutato la situazione ed hanno deciso quale fosse il livello di rischio che si potevano aspettare. Hanno percui deciso che protezione contro un terremoto di livello 8 ed uno tzunami di 6 metri erano misure 'ragionevoli'. Quello che gli ingegneri non hanno considerato e' che la natura non conosce "ragionevole".

Quando un terremoto del 9 grado ha provocato uno tzunami di 10 metri i generatori sono finiti sott'acqua ed hanno cessato di funzionare. Il resto e' sui giornali. Il fatto che i tecnici abbiano ricorso all'acqua di mare per tentare di raffreddare il reattore e la "piscina" contenente le barre di combustibile "usato" (sono "usate" ma sono comunque radioattive e lo rimarrano per parecchio tempo e devono essere raffreddate in continuazione) e' una indicazione di quanto la situazione sia al di fuori dei normali parametri. E' un fatto accertato e ripetuto che l'acqua di raffreddamento di quelle cose deve essere purificata e filtrata, usare acqua di mare raffredda il reattore, ma lo trasforma anche in un costosissimo (e pericolossissimo) rottame inutile. Ma e' ovvio a questo punto che i tecnici ed il governo non pensano piu' a come rimettere in funzione la centrale, il problema e' come evitare che una porzione del territorio Giapponese venga dichiarata zona interdetta come e' successo a Chernobyl.

Nel frattempo paesi come la Cina (27 centrali nucleari in vari stadi di progettazione o costruzione), India (20 centrali in funzione e 4 in avanzato stato di costruzione), Pakistan (3 centrali in costruzione), Korea del Sud (7 impianti in costruzione), Germania (nessun impianto in costruzione ma diversi dovrebbero essere decommissionati nei prossimi anni), Francia (2 impiani in costruzione) e gli USA (20 impianti in stato di progetto) hanno cominciato a sentire freddo ai piedi ed a parlare di "rivedere" le caratteristiche di sicurezza dei loro progetti. Quello che nessuno puo' rivedere e' la necessita' di produrre energia elettrica di fronte alla prospettiva di meno gas e petrolio per produrla. Se qualcuno pensa che la Libia tornera' alla normalita' nel giro di qualche giorno e non provochera' problemi al flusso di gas e petrolio che arriva in Europa io ho una bellissima fontana in vendita a Roma.

Tutto questo dovrebbe rendere ancora piu' chiaro (se non lo era a sufficienza prima) che la cosidetta "sicurezza energetica" e' sempre meno "sicura". Bazzicando sulla rete si sente molta gente che parla di "decisioni stupide" in un senso o nell'altro (pro o contro), ma la realta' e' che tali decisioni sono quasi sempre le migliori che si possono prendere sul momento. L'alternativa e' non avere energia a sufficienza.

Indipendentemente da come si concluderanno le tragedie in Giappone ed in Libia (perche' di tragedie si tratta, ricordiamocelo quando guardiami le immagini al tiggi' o su interdet: c'e' gente che muore la), il panorama mondiale e' destinato a cambiare in maniera molto drastica. Il 2011 si prospetta un anno molto interessante.

Davide Bianchi
17/03/2011 09:45

I commenti sono aggiunti quando e soprattutto se ho il tempo di guardarli e dopo aver eliminato le cagate, spam, tentativi di phishing et similia. Quindi non trattenete il respiro.

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