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Un paio di sere fa, mentre aspettavo che un certo CL mi desse il via per rimettere il suo schifoso sito interdet "on line", mi sono imbattutto per caso in questo "nuovo" programma della BBC, il che mi ha lasciato un pelo perplito (a dire poco).
Il mio primo incontro con Sherlock Holmes (quello originale) fu molti anni fa durante una pessima influenza, dato che di alzarsi dal letto non se ne parlava finii con il rovistare tra i "libri non letti" e pescarne uno che sembrava abbastanza spesso da durarmi un paio di giorni, il volume era la serie completa delle "Avventure di Sherlock Holmes". Non devo dire che non mi duro' piu' di un giorno.
Mi lascio' anche diversi dubbi. Per esempio perche' il titolo diceva "avventure" quando la maggioranza delle 'avventure' consisteva in questo tipo spocchioso e noioso seduto in una poltrona a parlare di cose che non poteva ovviamente conoscere? Perche' tutti quanti lo considerano un genio? Bhe', ok, questa e' facile, perche' tutti gli altri personaggi sono rappresentati come degli emeriti imbecilli e quando tutti sono degli imbecilli l'unico che e' capace di usare un minimo il proprio cervello e' un genio. Devo ammettere che non ho mai avuto molta simpatia per i vari "detective" che sono stati riportati nella letteratura. In molti casi le loro "deduzioni" sono a dir poco ridicole quando non completamente sballate, c'e' un motivo per cui il concetto di "colpevole perche' si contraddice" non e' ben visto in molti tribunali, ed il motivo e' che qualsiasi avvocato della difesa ridurrebbe il "caso" presentato sulla base di zero prove ad un colabrodo in pochissimo tempo.
Fu' solo 50 anni dopo che "l'altra faccia" del detective si presento' in modo assai piu' tetro e (a parer mio) piu' aderente alla realta', sto parlando ovviamente di Sam Spade, che venne portato anche sul grande schermo da Bogart al punto che 'Bogart' e 'Spade' divennero quasi sinonimi (un po' come 'Fernandel' divenne sinonimo di 'Don Camillo', ma sto divagando).
Comunque sia, il detective di Doyle apparve in diverse versioni cinematografiche, in modo piu' o meno aderente all'originale visione dell'autore. Ma per qualche strano motivo (mancanza di idee probabilmente), sembra che ultimamente i produttori cinematografici e televisivi non hanno altro di meglio che prendere vecchie idee e cercare di 'rivitalizzarle' trascinando personaggi che erano a loro agio in un secolo diverso ai giorni nostri.
Ohe' intendiamoci, non ho niente contro l'idea di far conoscere un personaggio ed una opera letteraria ad un pubblico contemporaneo, ma mi scoccia un po' quando un personaggio tipico di una certa epoca viene trapiantato a forza in un nuovo ambiente perche' "e' piu' in linea con la mentalita' corrente". In genere il risultato di questi "trapianti" e' a dir poco orrendo. Ho guardato con orrore quando un certo registra australiano ha deciso di massacrare una storia di Shakespeare trasferendola dal 1500 ai giorni nostri (lo sapete di cosa sto parlando, non fate i finti tonti!).
Inoltre, con cosi' tante alterazioni ed 'adattamenti' la storia e l'impostazione originale perdono completamente di senso e di significiato. Sherlock Holmes usava un'armata di ragazzini (che avevano tempo libero da buttare via) per raccogliere informazioni e sbrigare compiti, la nuova versione usa Google (ovviamente) per la serie "tutto cio' che e' on-line e' vero per definizione" hummm....
Quello che mi e' rimasto impresso dell'intera faccenda e': perche' chiamarlo, riferirlo, riportarlo, riagganciarlo, ri-quellochevipare all'opera di Doyle? A parte il nome di alcuni personaggi (ed una certa spocchiosita' del protagonista) non c'e' proprio assolutamente nessun punto di contatto con l'opera originale. I "casi" sono ovviamente diversi perche' non possono avere nessun riferimento con l'originale in un mondo di comunicazioni istantanee e videocamere ovunque. L'originale SH per lo piu' aveva a che fare con omicidi per motivi di vendetta personale e ben raramente con motivi di denaro, quello moderno pare avere a che fare con una serie infinita di psicopatici (una indicazione dei tempi che cambiano forse?) i quali (per definizione) non possono essere "dedotti" perche' sono semplicemente psicopatici. I casi in cui ci sono di mezzo i soldi sono talmente diretti (chi ci guadagna dalla cosa?) che qualunque poliziotto con un grammo di cervello si fisserebbe sul colpevole immediatamente, non c'e' nessun bisogno di chiamare Sherlock Holmes ne' il Tenente Colombo. Quindi perche' chiamare il personaggio "Sherlock Holmes"? Non potevano semplicemente inventare un nuovo personaggio? Magari farne un fan dell'originale e spiegare cosi' il suo modus operandi, avrebbe avuto altrettanto senso.
Una mossa puramente di marketing suppongo, perche' l'idea di produrre un serial su un detective a Londra evidentemente non avrebbe mai "venduto" in se e deve per forza essere legata a qualche cosa che faccia "colpo".
La cosa mi ha lasciato un ultimo dubbio: quanti, che non hanno mai conosciuto l'originale SH si interesseranno alla cosa a sufficienza dallo scoprire il lavoro originale di Doyle ed andare a leggerselo? Basterebbe una rapida ricerca su Google per scoprirlo, ma qualche cosa mi fa pensare che il "target audience" non fara' mai il click con il mouse sul link giusto. E sara' un caso mai chiuso.
Davide Bianchi
23/01/2011 10:34
I commenti sono aggiunti quando e soprattutto se ho il tempo di guardarli e dopo aver eliminato le cagate, spam, tentativi di phishing et similia. Quindi non trattenete il respiro.
Di Dotnette postato il 23/01/2011 14:08
Non so se hai mai visto (almeno non credo) una puntata di Dective Conan (il detective liceale trasformato in un bambino da una misteriosa organizzazione criminale). In questi racconti il colpevole finisce sempre per confessare entro 24 ore dall'omicidio o delitto, messo al muro dalle schiaccianti deduzioni del detective (che a dire il vero spesso le prove ce le ha), a volte senza il bisogno che arrivi la polizia. Non c'è bisogno di aprire processi, il colpevole finisce sempre reo confesso... E lo strumento usato per compiere il delitto è quasi sempre il temutissimo FILO DA PESCA...
-- Dotnette
Di Adriano postato il 23/01/2011 19:44
Baz non ha mica sventrato Romeo e Giulietta per averlo trapiantato ai giorni nostri. L'ha macellato perchè il copione era un aborto di natura. Idioti come quelli avrebbero fatto pena anche nel 1500.
-- Adriano
Di Mallin Shetland postato il 23/01/2011 23:47
> In genere il risultato di questi "trapianti" e' a dir poco orrendo. Ho guardato con orrore quando un certo registra australiano
> ha deciso di massacrare una storia di Shakespeare trasferendola dal 1500 ai giorni nostri (lo sapete di cosa sto parlando,
> non fate i finti tonti!).
No, non so di cosa stai parlando. Prima perché circa la metà dei lavori di Shakespeare è stata adattata e trasportata ai giorni nostri qiundi l'aiuto di Google è necessario per capire che stai parlando di "Romeo+Juliet" (film orrendo, concordo). Secondo perché NESSUNA storia raccontata da Shakespeare è originale. Certo le opere di Shakespeare hanno tutte un alto valore artistico (una più una meno ma così è la vita) ma accade sempre che tra le varie versione di una stessa storia, la versione di Shalkespeare non faccia rimpiangere la versione originale ed, anzi, spesso sla miglior di questa.
Ed ecco Le fonti di "Romeio e Giulietta" sono la storia di Piramo e Tisbe tratta da "Le Metamorfosi" di Ovidio ripresa da parecchi autori italiani del cinquecento che la trasportarono nell'italia contemporanea. E la versione inglese di questi lavori fatta da Brooke, "The Tragical History of Romeo and Juliet" viene copiata da Shakespeare nel fare il suo "Romeo and Juliet"
E veniamo al punto. "Romeo and Juliet" di Shakespeare è una di quelle situazioni si hanno quando "un personaggio tipico di una certa epoca viene trapiantato a forza in un nuovo ambiente perche' «e' piu' in linea con la mentalita' corrente»". Non so paragonare questa opera a "Mariotto e Giannozza" di Masuccio Salernitano ma sicuramente la versione di Shakespaere è paragonabile a "Piramo e Tisbe" di Ovidio, a "Troilo e Cressida" di Chaucher, al "Filostrato" di Boccaccio ed a "West Side Story" di Bernstein su libretto di Laurents e parole di Sondheim.
Allora preferisco non intervenire sui gusti personali e preferisco rilassarmi quando vedo o ascolto o leggo una storia. In fondo sono tutte stupidaggini su cui scherzare, Il mio nome stesso è tratto da un cartone animato che mi piace ma chè è una accozzaglòia di stupidaggini alla pari dell'Iliade, dell'Odissea, de "Il Gattopardo", de "La Patente" e di tutti gli scritti che non siano scritti tecnici o scientifici.
Per cui preferisco non parlare su una serie che non conosco e mai potrà vedere perché non è trasmessa dalle televisioni italiane che seguo, non mi potrebbe piacere e di cui tu, Davide Bianchi, fai una pessima recensione.
Hai detto la tua, sei contento per questo ora stai bene. A me non me ne frega niente di sherlocK holmes, a qualcun altro potrebbe venire la curiosità di vedere il telefilm di cui parli e potrebbe anche piacergli. Stai bene.
-- Mallin Shetland
Di Dinogen postato il 24/01/2011 09:11
Io ho letto questo.
http://www.anobii.com/books/Tutto_Sherlock_Holmes/010730b3fcc44d1a2b/
Certo è molto diverso da Agatha Christie, però teniamo conto che Conan Doyle ha INVENTATO il detective, tanto che all'inizio Sherlock Holmes si definiva "consulente".
La figura del detective ha dovuto subite una evoluzione da lì in poi.
-- Dinogen
Di Earwig postato il 24/01/2011 10:00
beh, potrei dirti che le risposte sono tante e di natura complessa, ma si possono tutte ridurre ad un'unica questione, che hai espresso chiaramente nelle tue storie riguardo all'informatica ma che sono valide in qualsiasi mestiere:
fare la quantita maggiore di soldi possibile con la minima spesa, preferendo attirare il pubblico con titoli altisonanti(e noti) piuttosto che con un prodotto di originale e di qualita'.
Ora, qualcuno potrebbe obbiettare che non ci vuole molto a trovare idee nuove, o quantomeno idee che non siano ancora state sfruttate adeguatamente presso la maggioranza del pubblico, ma ci sono un po di problemi da affrontare in questo caso:
1) Trovare idee nuove e' un processo dispendioso e creativo...e finanziare la "ricerca", in qualunque campo, e' una cosa che dagli SL in su e' ritenuta orribilmente dispendiosa e priva di senso.
2) Idee vecchie e non sfruttate ce ne sono a bizzeffe nei libri (i fantasy per esempio) ma... per portarli su pellicola senza tagliare troppo del contenuto, sarebbe necessario un telefilm, non un film. I telefilm non portano incassi astronomici immediati, e sappiamo tutti che un film viene osannato o distrutto in base ai "risultati al botteghino".
3) Anche tralasciando la discussione sulle idee nuove, I dannati effetti speciali sembrano costare fin troppo (ai giorni nostri ????): ci sono stati numerosi(quasi tutti negli ultimi anni) telefilm, anche di registi famosissimi (basta pensare a Dark Angel, di James Cameron) i cui finanziamenti sono stati tagliati perche "non rendevano abbastanza".
4) per comprendere i punti precedenti servirebbe almeno un neurone attivo nel proprio cervello, e si sa che i dirigenti (ovvero chi stanzia il denaro) raramente ne hanno uno.
-- Earwig
Di Anonymous coward postato il 24/01/2011 10:07
avevo letto il mastino di baskerville anni fa e m'era piaciuto.... forse perche' era un libro vero e proprio e non sotto forma di "novella" dove per forza di cose bisogna essere ristretti.
-- Anonymous coward
Di Riccardo Cagnasso postato il 24/01/2011 11:21
Guarda, io stesso storco il naso quando si prende un'opera ambientata e la si porta nel periodo contemporaneo perche' sembra che fare i film in costume puzzi.
Pero' Steve Moffat (l'autore di Sherlock) e' un dannato genio ed'e' una persona che quando si avvicina a uno dei grandi capolavori del suo paese lo fa con profonda conoscenza e rispetto dell'opera. Sherlock e' uno splendido omaggio ai lavori di Doyle (e io S.H. lo lessi a 8 anni e mi segno' tutta la vita, sono piuttosto anale sull'argomento).
Le opere Vittoriane di Moffat (che ha trasposto anche "Lo strano caso del Dottor Jekyll e Mr Hide" di Stevenson) sembrano voler essere la dimostrazione che comunque tu la puoi fare una trasposizione di un'opera fuori dal suo tempo, rispettando opera e autore. In altre parole sembra volerti dire "Guarda che la guerra dei mondi ti sembra una porcata perche' e' stata ambientata nel 2010, invece e' una porcata perche' e' stata fatta da dei cani".
Di StudenteInsistente postato il 24/01/2011 14:02
Buondì,
anch'io ho avuto modo di leggere la maggior parte dei romanzi di SH ([ehm...spoiler alert?] anche se quelli dopo la "morte" del personaggio non li ho trovati esaltanti) e qualche mese fa mi sono trovato a vedere la miniserie della BBC a cui fai riferimento.
Personalmente sono di parere opposto al tuo =) saltando la qualità della recitazione e la scelta degli attori (aspetti che ho trovato eccellenti), i richiami all'opera originale sono moltissimi (Holmes che non conosce il moto di rotazione del Sole, il primo incontro tra Holmes e Watson[...] e il rispetto per il carattere dei personaggi impressionante (l'unica trasposizione di mia conoscenza in cui SH risulta a tratti realmente detestabile). Al massimo il personaggio di Moriarty può essere considerato esasperato in certi comportamenti.
Quelli di Serialmente ne hanno fatto una buona recensione http://www.serialmente.com/2010/08/18/sherlock-stagione-1/
-- StudenteInsistente
Di Anonymous cowardo postato il 24/01/2011 15:36
Probabilmente il fatto di avere un debole per i "libri gialli" e i romanzi polizieschi in generale mi fa valutare diversamente da te questo "Sherlock", ma in tutta onestà a me è piaciuto moltissimo e, rispetto a tanti altri prodotti che hanno sfruttato un nome che tira o un format collaudato (dai romanzi ai vecchi film e telefilm) puntando sul bacino degli appassionati del genere o sull'effetto nostalgia, per poi restare nella mediocrità, ho trovato che in questo caso sia stato fatto un lavoro eccellente al punto da non farmi provare disagio nel vedere calati i personaggi in un contesto temporale differente e da farmi distrarre per intere due ore senza mai farmi annoiare (cosa rara); credo che questa produzione possa effettivamente avvicinare parecchi alla lettura dei racconti di Sir Arthur o almeno fargli fare una ricerca su Wikipedia: io ero un bambino quando lessi per la prima volta le avventure letterarie di Holmes e spero di poter avere presto il tempo di immergermici ancora sia per notare le numerose citazioni e le differenze con questa serie, sia per il piacere di ripercorrere una strada compiuta quando avevo una visione delle vicende della vita molto meno disincantata.
Di Mauro C postato il 24/01/2011 16:01
Inoltre un lavoro di rivisitazione sul personaggio lo hanno già fatto col famoso dottore del momento e non credo riusciranno ad eguagliarne il successo.... Elementare Watson!
-- Mauro C
Di Lisa postato il 24/01/2011 19:32
Ormai sto notando una certa tendenza all'impoverimento di idee al cinema, non spreco parole sul film "shakesperiano" citato perché non penso le meriti...
In generale ormai la tendenza è "prendiamo una vecchia idea che ha fatto successo e buttiamoci sopra effettoni speciali", oppure si tenta di andare sul sicuro adattando al grande schermo i libri fantasy di successo (spesso con effetti devastanti).
Insomma, tutti espedienti che mostrano la generale mancanza di un'idea originale che abbia un qualche valore che non sia "storico". Poi non so perché la formula ambientiamo una storia vecchia nel presente con Google e il telefonino sembra piacere ad un sacco di produttori che forse così si sentono "moderni", a me è sempre sembrata una colossale stupidata, ma cosa vuoi che conti la mia opinione XD
-- Lisa
Di Anonymous coward postato il 24/01/2011 20:12
Concordo perfettamente che tra il Romeo+Juliet e, ad esempio, la versione di Zeffirelli, ci sia un abisso (a tutto vantaggio di quest'ultimo, dal mio punto di vista)... purtroppo il moderno tira di piu'.
Di Nik postato il 25/01/2011 13:03
condivido
-- Chronicles of a Broken Heart
Di Cymon postato il 25/01/2011 13:15
Eh no, Davide, tavolta devo contraddirti proprio su tutta la linea ed è un piccolo evento, giacché non capita quasi mai.
Innanzitutto Sherlock è una serie ben fatta, certo, il primo episodio è di gran lunga migliore degli altri (ha anche avuto la fortuna di essere stato praticamente girato due volte) , ma comunque la costruzione degli scenari, la recitazione e il ritmo dell'opera è di altissima qualità.
Poi, non è affatto vero che il nome Sherlock sia appiccicato al personaggio senza coerenza. Mi sono ritrovato a seguire la serie nel mentre della lettura dell'opera omnia di Conan Doyle e i riferimenti più o meno espliciti, più o meno rielaborati sono tantissimi e gustosi per un appassionato dell'opera letteraria. Oltretutto, finalmente, si ha una rappresentazione di Holmes che non ne descrive solo la genialità, ma anche i suoi tratti più infantili e negativi, che spesso non sono stati riportati negli altri media, dando un'idea del personaggio falsata. Per questo credo che il nome di Sherlock Holmes il personaggio se lo meriti (come si merita, di conseguenza, i benifici di marketing che ne derivano).
Poi vabbè, se a te Holmes non piace non ci metto dito, i gusti son gusti, se non ti son piaciuti i libri non ti piace il telefilm e su questo non si discute, ma di lavoro, rispetto a un "detective qualsiasi" ce n'è...
-- Cymon
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